“La verità è che sappiamo molto poco di violenza domestica: ad essere generosi ne emerge appena il 10%. Ma abbiamo il dovere di combattere tutti gli episodi di cui siamo a conoscenza prestando attenzione anche agli abusanti che molto spesso, a loro volta, sono essi stessi abusati”. Con queste parole Leopoldo Grosso, psicoterapeuta e presidente onorario del Gruppo Abele, ha dato il via al seminario Opportunity, svoltosi presso la Fabbrica delle “e” di Torino.
Il convegno, promosso dal Gruppo Abele e dalla Tavola Valdese, analizza il tema della violenza domestica da una prospettiva inedita, quella dell’autore di maltrattamenti, ma sempre col medesimo obiettivo: la tutela della vittima.
“Perché spendere risorse per gli uomini violenti quando si potrebbero utilizzare per le donne vittime di questa violenza?”, si chiede provocatoriamente Mauro Melluso, referente del progetto Opportunity, sostenuto con i fondi otto per mille della Chiesa Valdese (Unione delle chiese metodiste e valdesi), da cui prende il nome il seminario. “Proporre un trattamento residenziale a chi commette violenza significa anzitutto che, finalmente, è l’autore della violenza stessa a dover lasciare la propria casa e non la vittima”, spiega Melluso. “Un’equipe di esperti lavora per responsabilizzare gli uomini violenti, offrendo loro strumenti utili ad un possibile cambiamento verso una nuova modalità di convivenza che non contempli un rapporto di prevaricazione”.
Anche le direttive europee in materia di tutela delle vittime e prevenzione dei reati sottolineano la necessità che gli Stati prevedano degli interventi sugli autori di reato poiché solo attraverso il cambiamento di questi comportamenti si può assicurare la prevenzione delle recidive.
In che modo un progetto come Opportunity combatte la violenza di genere? “Gli autori dei maltrattamenti coinvolti nel nostro percorso hanno ricevuto supporto psicologico, hanno preso parte a gruppi di auto-mutuo-aiuto, hanno svolto attività fisica specifica per incanalare l’aggressività…” precisa Melluso, sottolineando però che “Opportunity è solo uno dei possibili segmenti di un quadro più ampio volto a proteggere le donne da ogni forma di violenza e a promuovere un agire coordinato che mantenga la centralità sulla donna e i bambini”.
L’approccio offerto da Opportunity è ispirato dal modello di negoziazione di Harvard: duri con il problema e morbidi con le persone.“Infatti - conclude Melluso - se non riconosciamo agli uomini che hanno agito violenza la possibilità di essere altro difficilmente andremo lontano”.
(valentina casciaroli e toni castellano)
Il progetto Opportunity è sostenuto con i fondi otto per mille della Chiesa Valdese (Unione delle chiese metodiste e valdesi)