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03.10.2020| Ansa
"A fianco di Legambiente nel suo costituirsi parte civile nella vicenda giudiziaria relativa alla nave Gregoretti", si dice il presidente di Libera e Gruppo Abele, don Luigi Ciotti. "È una delle tante pagine di cui il nostro Paese, l'Europa, culla dei diritti umani della democrazia, dovranno un giorno rendere veramente conto - afferma. Perciò è necessario, al di là degli sviluppi giudiziari della vicenda, arrestare l'emorragia di umanità, denunciare le violenze, le ipocrisie, le manipolazioni". Per don Ciotti, "la prima cosa da sottolineare è che la persona migrante non è il nemico, semmai la vittima come hanno compreso le tante Ong impegnate a sostenere, accogliere salvare. Le migrazioni ci sono sempre state, fanno parte della storia dell'umanità ma se hanno toccato negli ultimi 30 anni picchi che conosciamo è a causa di un sistema politico ed economico che ha prodotto ingiustizie laceranti, disuguaglianze". La seconda cosa da sottolineare, aggiunge, "è che i muri, i fili spinati, le frontiere fortificate non sono solo disumani ma anche inutili. Il corso della storia non si può fermare ma lo si può certo governare. E governare in questo caso significa cominciare a ridurre le disuguaglianze e le ingiustizie, gli squilibri sociali e climatici facendo in modo che ogni persona ad ogni latitudine possa vivere una vita libera e dignitosa". "Solo così le migrazioni potranno essere contenute e cessare di essere un disperato esodo di massa che nessun muro, nessuna legge potrà mai fermare - conclude il presidente di Libera. Per governare i fenomeni globali occorrono risposte globali , quelle risposte che mai darà una politica sovranista, con le sue retoriche derive nazionaliste, fasciste e razziste".