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Nel dicembre scorso, il documento finale della COP15-Biodiversità dell'ONU, adottato da più di 190 Stati, ha approvato il principio di considerare la natura come un insieme di "capitali naturali" a cui assegnare un prezzo di mercato e il cui valore dev'essere integrato nei calcoli di gestione economica e di impatto ambientale, in tutte le aree e a tutti i livelli territoriali. Questo in una logica di ottimizzazione della gestione globale e locale dei capitali (natura compresa!) nell'interesse dei loro detentori più ricchi e potenti.
La COP15-Biodiversità ha inoltre confermato il proprio sostegno all'affidamento del 30% del mondo naturale alla gestione secondo gli attuali canoni dell'economia e della finanza. Esattamente come proposto dalla maggiore Borsa internazionale, quella di New York, che per prima aveva introdotto una nuova classe di attività finanziarie, i "Capitali Naturali", e una nuova categoria di società quotate, le Natural Capitals Corporations (NAC), alle quali appunto demandare la protezione di una quota significativa dei beni ambientali minacciati.
In pratica, in nome della difesa della natura e dello sviluppo sostenibile, il 30% del mondo naturale viene affidato a quello stesso sistema produttivo e finanziario che è il principale responsabile dell'attuale disastro della natura!
Contro questa finanziarizzazione della natura, ci uniamo all'Agorà degli abitanti della Terra, Casacomune e Transform Europe per chiedere alle autorità pubbliche nazionali e internazionali di liberare la natura, Madre Terra, dalla sottomissione alle logiche e agli interessi della finanza globale e di riconoscere che il valore della vita non si misura in denaro.