Sono molte le educatrici e gli educatori che desiderano cambiare il destino della propria professione: il loro destino.
Siamo in un momento cruciale. Dal sondaggio lanciato dalla rivista nelle scorse settimane (3.500 risposte) emerge una forte richiesta di maggiore riconoscimento professionale, retributivo, sociale, politico. Ma il dato più allarmante è che un educatore/educatrice su tre dichiara di stare pensando di cambiare lavoro. Percentuale che è ancora superiore nella fascia 30-50 anni. Si capisce come in gioco sia il futuro della professione, la qualità dei servizi socioeducativi, l'intero sistema di welfare.
Dal sondaggio emerge anche il forte desiderio di capire come poter arginare l'esodo e rilanciare la professione. Accogliendo queste domande e questi vissuti, Animazione Socialecon le sue reti ha deciso di convocare l'Agorà delle educatrici e degli educatori. Il 25, 26 e 27 maggio a Torino aranno tre giorni per provare a scrivere insieme le traiettorie di cambiamento desiderate. Insieme perché, come la vita delle piante insegna, "quello che fa la differenza è il bosco".
All'Agorà partiremo dai dati del sondaggio per avviare il percorso di riflessione collettiva. Saranno in tanti/e, i partecipanti, provenienti da ogni dove, a pensare. A pensare cosa cambiare, come cambiare, professioniste e professionisti del cambiamento.