Il Pride, dove tutti ci sentiamo al sicuro

Uno speciale 'coming out'Il Pride, dove tutti ci sentiamo al sicuro

Alcuni dei ragazzi e delle ragazze del progetto Nove3/4 per giovani ritirati sociali ci hanno fatto una sorpresa bellissima

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Per le cose più importanti, tutti dovrebbero scendere in strada!
Devono averlo pensato anche alcuni dei giovani seguiti dal progetto Nove3/4 dedicato a ragazzi e ragazze in situazione di ritiro sociale. Giovani che vivono perlopiù ritirati dentro le proprie stanze, poiché affrontano con fatica le relazioni esterne.
Eppure questi stessi giovani sabato scorso hanno voluto soprenderci con un "coming out" - letteralmente: "uscire fuori" - davvero speciale. Hanno infatti deciso di unirsi al Torino Pride insieme ai nostri operatori. Sono usciti di casa per mescolarsi al mondo.
Segno che il serpentone gioioso, colorato, esagerato del Coordinamento Torino Pride rappresenta un momento capace di includere e fare sentire accolti proprio tutti e tutte e tutt*.

Francesco è uno di loro, che frequenta il gruppo da circa 3 anni. Qui ci racconta perché hanno scelto di andare.


 

"Il Pride nasce come rivoluzione. Come affermazione degli ultimi intesi sul piano dell’identità e dell’orientamento sessuale. Persone che scendono in strada come atto di ribellione, per dichiarare che esistono e si meritano amore. Per dire che he non c’è niente di sbagliato nell’essere al di fuori della norma eterossesuale.
Lentamente, con l’accettazione dei diritti LGBTQI+, la ribellione si trasforma in un parata, una colorata manifestazione d’amore, un modo per dire al mondo che ci siamo e siamo fieri, felici di essere noi stessi.
Anche Nove3/4 coinvolge gli ultimi, intesi in questo caso come persone che si sono rinchiuse in un isolamento sociale molto grave che le ha separate dal mondo. 

Ed è importante che tra gli ultimi, non importa che tipo di ultimo sei, ci sia supporto reciproco. Rispetto e amore reciproco

Partecipare al Pride è un modo per dimostrarlo.
Per me questo si ricollega al concetto transfemminista dell’intersezionalità, secondo cui tutti i problemi sociali sono collegati, tutte le situazioni di svantaggio sono legate fra loro. Niente e nessuno è un’isola.

Ci sono molte persone LGBTQI+ al gruppo Nove3/4. Col passare del tempo ci vergogniamo sempre meno di essere noi stessi, ed è più facile che accettiamo di uscire perché è più facile mostrare ciò che siamo. Spesso la nostra storia di isolamento c’entra anche con il senso di vergogna, di inadeguatezza legato a questa sfera della nostra personalità.

Il Pride è un momento gioioso, di accettazione reciproca, dove si può essere sé stessi, ci si può connettere e sentirsi sicuri

Immaginate cosa significa essere un ragazz* che ha vissuto per mesi o anni in isolamento, e ha sempre visto il resto del mondo come un ambiente ostile, pericoloso, pieno di mostri. E invece al Pride ti trovi immerso in una dimensione di puro e incontenibile amore, dove le persone si abbracciano, si baciano, ci si saluta gioiosamente fra sconosciuti, perché in quel momento l’unica cosa che conta è essere lì insieme.
È stupendo poter dimostrare a un ragazz* che ha vissuto l’isolamento sociale che non tutto il mondo è ostile, che ci sono delle bolle, dei contesti di amore e accettazione.
Per me, è prezioso che gli operatori portino i ragazzi di Nove3/4 al Pride anche perché è un modo per farli crescere e maturare, dicendo: guardate che oltre a voi c’è un intero mondo di persone che soffrono, di persone diverse da accettare, ed è nostro dovere ascoltarle. Insomma è un antidoto all’indifferenza, attraverso la responsabilità. Ed è anche una presa di posizione politica di Nove3/4 come realtà sociale, per dire che l’amore non può mai essere sbagliato, e che il modo in cui viviamo e ci amiamo non può essere giudicato. Una presa di posizione forte soprattutto nel clima politico di oggi.
Andare al Pride per noi è stata scelta di amore, per dimostrare, anche ai ragazz* che non sono venuti, che potranno sempre ricevere amore nella loro vita."

In questo articolo Aids/Hiv, Cultura e formazione, Giovani