Ci conoscevamo da una vita, quella vita che lui ha speso in buona parte al servizio degli altri.
Antonio Vermigli era un viaggiatore, sempre in movimento. E ad ogni viaggio la sua meta, prima dei luoghi, erano le persone: si metteva in cammino per andare a trovare i suoi tanti vecchi amici, o per conoscerne di nuovi. Perché era appassionato della gente, vicina e lontana, dei saperi, dei costumi, delle risorse che ogni popolo ha e dai quali si può imparare così tanto, se ci si mette in ascolto come lui era capace di fare.
Amava le persone, Antonio, in particolare le più povere e umili. E le persone amavano lui, perché era impossibile non voler bene a quell’uomo così autentico, così gentile.
Con la Rete Radiè Resh, associazione di ispirazione cristiana per la solidarietà internazionale, ha alimentato progetti a favore delle popolazioni oppresse di tutto il mondo, e in particolare in America Latina. Collaborando tante volte col Gruppo Abele e con Libera, e invitandoci sempre alla Marcia per la Giustizia che ogni anno organizzava a Quarrata, il suo paese d’origine in Toscana. Fatichiamo a credere che la prossima volta lui non ci sarà a marciare al nostro fianco. E che non lo vedremo più arrivare carico di vettovaglie di ogni tipo, per le nostre comunità e i nostri eventi, animato da una generosità senza confronto e dal piacere genuino di condividere.
Era un uomo di gambe e di braccia forti, Antonio, per raggiungere chiunque avesse bisogno di una mano, e dargliela. Era uomo di sincerità profonda e di intelligenza concreta. Doti che lo rendevano caro agli ultimi ma anche ascoltato da persone in vista, che ne riconoscevano il carisma, l’estro, la creatività. Era una persona che non nascondeva le sue fragilità e contraddizioni, e proprio per questo era pronto ad accogliere quelle degli altri.
Ci mancherà moltissimo. Porteremo con noi l’esempio della sua instancabile lotta per la pace, per la giustizia, per i diritti non solo proclamati.
Abbracciamo con affetto il caro Tommaso, Adele, Rosella, Eliana, le sorelle e tutti gli altri familiari, con la promessa di continuare insieme ciò che lui ha iniziato.
Buon viaggio, Antonio. Come tante volte ci siamo detti, la morte non è l’ultima parola, è la penultima. L’ultima è la vita, una vita nuova. Non ti cercheremo tra i morti, ma tra i vivi, tra le persone che hai amato.
Che Dio ci benedica e ti accompagni.