“Mo ca stammo nziem' sento stu calore, senti stu abbraccio forte ca mi strigne 'o core”: sono le parole di una canzone speciale, nata dall’incontro di ragazzi e ragazze di Roma, Milano, Napoli, Torino, Palermo e Genova. Non si conoscevano, ma sono bastati pochi minuti, una chitarra e una passione condivisa per stringere legami e creare un pezzo unico.
È l’immagine di quello che è successo a Napoli dal primo al 3 dicembre con il secondo raduno di Present4Future, il progetto di inclusione sociale dedicato ai giovani dai 14 ai 24 anni ideato da BPER Banca e Gruppo Abele. Cinquanta ragazzi e ragazze delle sei città che aderiscono alla rete, accompagnati dagli operatori e le operatrici delle associazioni partner, si sono ritrovati per continuare a conoscersi, stringere legami e scambiare le esperienze che hanno potuto accumulare nel primo anno progetto, attraverso le attività nei diversi territori e i momenti di staffetta.
Filo conduttore delle attività: il racconto. Accompagnati da giovani attivisti del quartiere, i ragazzi e le ragazze presenti hanno vagato per Ponticelli, nella periferia Est di Napoli, raccogliendo i suoni e le voci degli abitanti, per poi unirli alle loro in un podcast di racconto ed elaborazione dell'esperienza appena vissuta. Obiettivo: lanciare un messaggio, trasmettere l'immagine propria e personalizzata di una generazione che inizia a impegnarsi e ad essere protagonista delle cause che ritiene proprie.
Punto di partenza delle attività è stato il centro Ciro Colonna, una scuola in disuso ora riqualificata e intitolata al sedicenne innocente ucciso dalla Camorra nel 2016 proprio a Ponticelli. Non poteva mancare poi una passeggiata per il centro di Napoli, alla scoperta delle sue tante meraviglie e dei luoghi della memoria e dell'impegno contro la criminalità, la foto di gruppo sfondo Vesuvio, una bella pizza e un giro per i Quartieri Spagnoli by night.
Il raduno ha concluso un anno ricco di attività per il progetto. Sei le aree di intervento: partecipazione e protagonismo, rigenerazione e animazione territoriale, educazione formale e non formale, contaminazione e scambi culturali, empowerment e benessere, reti e networking. Per ognuna, operatori e operatrici delle associazioni partner hanno messo in campo un ampio ventaglio di attività, rispondendo ai bisogni dei quartieri in cui operano e dei giovani a cui si rivolgono. Nel primo anno sono stati raggiunti più di 2000 ragazzi e ragazze, con diversi livelli di partecipazione. A trarre beneficio delle attività sono state anche le comunità locali, che hanno potuto vivere gli spazi pubblici riqualificati grazie al progetto e partecipare alle attività di animazione. Proposito per il 2024: raggiungere ancora più giovani, per accompagnarli a diventare protagonisti dei quartieri che abitano.