Giovedì 18 aprile alle 19 a nella Sala Sangalli di Valdocco in via Maria Ausiliatrice 32 a Torino, Lascio o raddoppio?, un incontro di informazione e di prevenzione sui rischi del gioco d’azzardo patologico con Pasquale Somma e Francesca Corona, operatori del progetto Vite in gioco del Gruppo Abele, organizzato da Noi Torino, Pastorale giovanile e Azione Cattolica.
Tra le vittime che cadono nel vortice del gioco d’azzardo, che diventa patologico, crescono sempre di più i ragazzi e i giovani, in particolare tra i 14 e i 19 anni. Numeri che non compaiono nei dati 'ufficiali' in quanto per i minorenni di per sé il gioco è vietato, ma costituiscono il 'sommerso' del fenomeno. Secondo i dati statistici dello Studio Espad, nell’anno scolastico 2022-2023, su un campione di 190mila studenti piemontesi, 100mila hanno giocato d’azzardo almeno una volta, di cui 8.000 con il rischio di incorrere in patologie e 3.000 con alto rischio; tra essi ci sono coloro che hanno avuto problemi di dipendenza e sono seguiti dal Servizio per le dipendenze patologiche (SerD). "Si tratta di ragazzi", sottolinea Pasquale Somma, counsellor e operatore del Gruppo Abele, "che con soldi ricevuti dai genitori, con carte prepagate o con i propri risparmi, iniziano a giocare sia nelle slot machine che on line. I più fragili vanno incontro a vere e proprie patologie da cui diventa difficile uscire: in Piemonte, secondoi dati raccolti dal Gruppo Abele, circa 5 studenti su 20, in particolare di sesso maschile, giocano in maniera problematica. C’è poi una fetta di ragazzi che si approccia al gioco saltuariamente, circa il 50%, e poi un 30% di giocatori ‘accaniti’ nel calcioscommesse, nelle sale bingo, nei giochi on line, in particolare ‘Crazy time’, il più diffuso tra gli adolescenti".