Effettoserra

NotizieClima, il quinquennio 2011 - 2015 il più caldo di sempre

A lanciare l'allarme è l'Organizzazione meteorologica mondiale (Omm), secondo la quale gli anni dal 2011 al 2015 sono stati i più caldi mai registrati di sempre. Un aumento delle temperature tempestivo dovuto all'impatto che le attività umane hanno sul clima e sull'ambiente; effetto documentato nel rapporto The global climate 2011 - 2015, presentato dall'Omm alla ventiduesima Conferenza mondiale sul clima (Cop22) tuttora in corso a Marrakech tra gli stati che hanno firmato l'accordo di Parigi del dicembre 2015

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A lanciare l’allarme è l’Organizzazione meteorologica mondiale (Omm), secondo la quale gli anni dal 2011 al 2015 sono stati i più caldi mai registrati di sempre. Un aumento delle temperature tempestivo dovuto all’impatto che le attività umane hanno sul clima e sull’ambiente; effetto documentato nel rapporto The global climate 2011 - 2015, presentato dall’Omm alla ventiduesima Conferenza mondiale sul clima (Cop22) tuttora in corso a Marrakech tra gli stati che hanno firmato l’accordo di Parigi del dicembre 2015.
Arretramento dei grandi ghiacciai, innalzamento del livello del mare e diminuzione del manto nevoso dell’emisfero del Nord. Eventi che confermano, dice il rapporto, il “trend di lungo periodo del surriscaldamento globale” generato dalle esalazioni di gas serra, che sono la causa dell’ aumento della soglia di biossido di carbonio di 400 parti per milione.
Lo studio riporta alcuni casi di fenomeni climatici devastanti per la natura e le persone, tra le quali la siccità che tra il 2010 e il 2012 ha causato 258 mila morti in Africa Orientale, le inondazioni del 2011 nel sud-est asiatico che hanno provocato oltre 800 vittime, l’ondata di calore che nel 2105 ha colpito India e Pakistan e ucciso 4100 persone, l’uragano Sandy del 2012 e molti altri ancora.
Preoccupante è l’aumento della temperatura media: l’Accordo di Parigi punta a contenerne l’innalzamento da 1,5 a 2 gradi centigradi entro il 2050, ma l’obiettivo appare molto ambizioso. Soprattutto se contiamo che tra il 2011 e il 2015 l’aumento delle temperature è stato di 0,57° centigradi rispetto al periodo 1960-1990, e, nello specifico nel 2015, di 0,76° centigradi.
Anche i ghiacciai sono a rischio: tra il 2011 e il 2015 sono arretrati del 28% rispetto alla media del periodo 1981 – 2010. In particolare il minimo storico è stato registrato nel 2012 (3,39 milioni di chilometri quadrati su una media di 4,70).
Si sciolgono le calotte glaciali e, contemporaneamente si innalza il livello del mare, che sta accelerando in particolare in Groenlandia e nella parte occidentale dell’Antartide. Inoltre l’effetto dei gas serra aumenta di dieci volte la probabilità che si verifichino ondate di calore.
In poche parole, dobbiamo invertire la rotta il prima possibile, visto che siamo sempre più vicini a quel punto di “non ritorno” che potrebbe portarci alla catastrofe.

(giacomo pellini)

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