Chi combatte lo sfruttamento non può essere sfruttato

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Insieme alle altre realtà che si occupano di contrasto alla tratta di esseri umani in Piemonte, chiediamo alla Regione e al Governo di sbloccare al più presto i fondi dovuti per i progetti già in corso

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Sembra paradossale, ma è un dato di realtà: chi si occupa di contrasto alla tratta e allo sfruttamento, in Piemonte, rischia oggi di trovarsi in condizioni di impoverimento simili a quelle delle persone che intende aiutare. Proprio mentre le cronache giudiziarie raccontano una presenza forte delle reti di caporalato sul territorio, di speculazioni abitative e altri abusi commessi contro le persone straniere più vulnerabili. Questo dipende dall'enorme ritardo con cui gli enti pubblici tendono a liquidare le somme dovute alle associazioni, per gli importanti servizi di accoglienza, assistenza e reinserimento che svolgono.
La situazione, dopo un anno di attesa, è ormai al limite, con operatori e operatrici costretti a lavorare senza stipendio, e progetti fondamentali che rischiano di essere interrotti per mancanza di liquidità.
Insieme agli altri enti coinvolti, abbiamo sottoscritto un documento che denuncia tutto questo e chiede risposte concrete.

 

I FORTI RITARDI NEI PAGAMENTI METTONO IN CRISI LA RETE ANTITRATTA PIEMONTESE

​La Rete Antitratta Piemontese, attualmente costituita da 19 Enti (Associazioni, Cooperative, Consorzi Socio Assistenziali), di cui è capofila PIAM onlus, a partire dal 2017 realizza insieme alla Regione Piemonte e a IRES Piemonte progetti di contrasto alla tratta di esseri umani sviluppando azioni volte all’emersione, alla presa in carico e all’accoglienza di persone vittime o potenziali vittime di tratta e grave sfruttamento.
Il Progetto “L’Anello Forte 4”, realizzato da ottobre 2022 a febbraio 2024 ha permesso di prendere in carico 158 persone, realizzare attività di primo contatto ed emersione, mappatura del fenomeno dello sfruttamento sessuale, lavorativo e dell’accattonaggio, azioni di referral, collaborazione con la Commissione Territoriale per il riconoscimento della protezione internazionale.
Il lavoro svolto dalla Rete Antitratta durante tutti questi anni ha permesso di realizzare un “Protocollo Multiagenzia” e le “Linee guida sull’accoglienza delle vittime di tratta”. Si tratta di buone pratiche riconosciute a livello nazionale utili nella realizzazione delle attività di contrasto alla tratta.
Le persone che lavorano al progetto attualmente sono 93 tutti professionisti qualificati come educatori, assistenti sociali, psicologi, mediatori interculturali.
Purtroppo, a fronte di questa situazione e nonostante i risultati ottenuti, la Rete Antitratta Piemontese è messa a dura prova a causa dei reiterati e notevoli ritardi nei pagamenti da parte della Regione Piemonte. La Rete Atitratta Piemontese si è finora fatta carico di anticipare tutte le spese necessarie al buon funzionamento delle prese in carico, delle accoglienze e di ogni altra attività prevista, esponendosi in modo importante con le banche. Tuttavia ora la situazione sta diventando sempre più difficile da gestire e gli enti hanno difficoltà nell’onorare i pagamenti ai fornitori e nel pagare puntualmente i dipendenti.
L’ultima somma liquidata dalla Regione Piemonte a sostegno dei progetti antitratta riguarda la prima tranche del Bando n.5, pari al 30% dell’importo totale finanziato, di cui l’ATS RAP ha ricevuto 470.130,33 euro in data 09/03/2023.
Nelle scorse settimane il Dipartimento Pari Opportunità, con forte ritardo sui tempi concordati, ha liquidato alla Regione Piemonte la seconda tranche (40%) del Bando n.5 e l’anticipo (40%) del Bando n.6, ma l’ATS RAP non ha ancora ricevuto nulla.
L’importo totale che deve essere ancora liquidato all’ATS RAP è di 1.755.370 euro.
Stando così le cose, si ritiene di dare comunicazione pubblica della difficile situazione nella quale ci troviamo e di avviare una riduzione di alcune attività di progetto, quali nuove accoglienze (salvaguardando quelle in atto), riunioni di formazione e coordinamento regionale e interregionale, collaborazioni con le Commissioni Territoriali, attività di emersione.
Nel caso in cui la situazione non dovesse rientrare, la Rete valuterà seriamente la possibilità di sospendere in toto l’esecuzione del progetto a causa dei mancati pagamenti da parte della Pubblica Amministrazione.


Rete Antitratta Piemontese
PIAM onlus, Liberazione e Speranza s.c.s., Fondazione Gruppo Abele Onlus, Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, Associazione Tampep ETS, Granello di Senape OdV, Comunità San Benedetto al Porto APS, Ideadonna Onlus, Almaterra APS, CISSACA, Consorzio Monviso Solidale, Cooperativa Sociale Progetto Tenda, Cooperativa Sociale Armonia, Cooperativa Sociale Alice, Cooperativa Sociale Insieme a voi, Gruppo Abele Verbania,Cooperativa Sociale Fiordaliso, Cooperativa Sociale Momo, Cooperativa Sociale Maria Cecilia.

 

Leggi su La Stampa l'articolo che raccoglie le voci delle associazioni