Si è conclusa sabato 29 luglio la quinta edizione della Scuola di Narrazione educativa alla Certosa 1515 di Avigliana, promossa da Gruppo Abele e Libera Università dell’Autobiografia di Anghiari. Quest’anno dal 23 al 26 luglio si è affiancato alla scuola anche un percorso per “raccoglitori di storie” nell’ambito del progetto della Libreria delle Storie senza dimora.
Hanno partecipato 30 persone, per la maggior parte insegnanti, operatori sociali e sanitari. Tanti i nodi toccati dalle lezioni e dai laboratori: dai focus sulla scrittura autobiografica a cura di Duccio Demetrio, Lucia Portis e Mariella Allemano, a quelli su letteratura e la scrittura creativa, tenuti da Benedetta Centovalli e Maria Giovanna Luini. Di poesia e di favole si è invece parlato e lavorato con Stefano Raimondi e Maria Varano.
Luigi Ciotti, nell’aprire i lavori della scuola, ha riaffermato l’importanza delle storie e della memoria e come sia fondamentale ritrovare l’etica delle parole: “parole di carne, di pace, di vita”.
L’esperienza in Certosa 1515, luogo ideale di “sosta e di pensiero”, si è conclusa con un workshop teatrale a cura di Claudio Montagna ed il monologo di Elisabetta Baro, Spielerei, spettacolo-narrazione di una storia nella Storia, che ripercorre amori, desideri, sogni e speranze di una donna nata ebrea nell’Europa nazista.
Contenuti, incontri, emozioni, scambio, silenzio, esercitazioni e laboratori si sono inanellati come perle nello scorrere di questa settimana, come ha ben sintetizzato la poesia che Cristina, una delle partecipanti della scuola, ha regalato a tutti alla partenza: “Collana. Conchiglie raccolte su una spiaggia/tonde, gelate, minute, scheggiate, tiepide/nei colori di arcobaleno. /Infilate con cura, una dopo l'altra. /L'ago punge e penetra, scivola e unisce. /Perle preziose per un gioco di bimba”.
(lucia bianco)