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Da 10 anni a questa parte, il servizio di accoglienza e primo ascolto del Gruppo Abele che si trova a Torino, in via Leoncavallo 27, ha visto crescere esponenzialmente le richieste di aiuto per problemi legati al gioco d'azzardo. Una dipendenza che ha caratteristiche differenti rispetto a quella da sostanze e per cui è importante offrire al giocatore uno spazio di sospensione, in cui riflettere sul rapporto col gioco. Ecco perché gli operatori del Gruppo Abele hanno ideato e proporranno, nel mese di aprile, il primo modulo di residenzialità breve per giocatori d'azzardo: tre giorni (dal 27 al 29 aprile) per fermarsi a capire, con l'aiuto di esperti ma anche degli altri partecipanti, quanto il gioco incida sulla propria vita. Tre gli obiettivi a cui mira il per-corso per giocatori, come spiega Valentina Casella, psicologa e psicoterapeuta, responsabile del servizio di Accoglienza del Gruppo Abele: aumento della consapevolezza rispetto alle dinamiche del gioco d'azzardo; rafforzamento della motivazione alla presa in carico del problema da parte della persona stessa, acquisizione di strumenti per fronteggiare i pensieri irrazionali che portano le persone a continuare a giocare.