Ogni lunedì, in Italia, un alunno entra in uno dei 60 mila edifici scolastici presenti sul territorio e sa che entro fine settimana ci sarà il crollo di un calcinaccio. Si potrebbe riassumere così la fotografia scattata da Cittadinanzattiva nel diciassettesimo Rapporto Imparare Sicuri sull'edilizia italiana, che ha messo insieme dati ufficiali del Ministero dell’Istruzione, dell’Ares (Anagrafi Regionali Edilizia Scolastica), dell’Istat, dati raccolti tramite azioni di monitoraggio civico e cronache della stampa locale.
Il focus annuale del Rapporto è dedicato agli asili nido, che risultano meglio manutenuti rispetto alle scuole di grado superiore. Per tutti, compresa la platea dei piccolissimi (320 mila frequentanti), emerge una difficoltà di utilizzazione dei fondi previsti per la messa in sicurezza delle sedi: dei 4 miliardi e mezzo disponibili per le scuole, soltanto 1mld e 600mln circa sono stati effettivamente utilizzati o sono in fase avanzata di utilizzo. Causa principale? La burocrazia: “Dallo stato di attuazione dei 15 principali filoni di finanziamento esaminati, emerge la quantità inusitata di passaggi tra i diversi enti e organismi di controllo e la farraginosità delle procedure per arrivare al loro effettivo utilizzo, spesso misurabile in anni”, spiega Adriana Bizzarri, coordinatrice nazionale scuola di Cittadinanzattiva.
Asili nido: a che punto è la sicurezza?
Meno della metà del campione censito è in possesso dell’agibilità, del collaudo statico e dell’agibilità igienico sanitaria e quasi 6 edifici su 10 non hanno il certificato di prevenzione incendi. Scarsissimi i miglioramenti e gli adeguamenti a livello sismico, effettuati, nonostante i fondi ad hoc, solo (rispettivamente) nel 4% e nel 2% degli edifici considerati nel campione.
Dati positivi sulla manutenzione: il 64% dei nidi è stato oggetto di interventi di manutenzione ordinaria (rispetto al 27% delle altre tipologie di scuole) e il 29% di quella straordinaria (solo il 19% per gli altri edifici scolastici).
Solo il 10% dei nidi presi in esame ha effettuato invece le indagine diagnostiche su soffitti e solai, rispetto al 26% delle scuole dalle materne alle superiori.
Per quanto riguarda la sicurezza interna degli edifici, i dati sono positivi: l’83% è in possesso del Documento di valutazione dei rischi, l’82% ha predisposto il piano di emergenza e il 64% l’apposita segnaletica per la sicurezza. Il 78% effettua le prove di evacuazione.
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(manuela battista)