Come stanno gli adolescenti Italiani? La periodica rilevazione del Sistema di sorveglianza HBSC (Health Behaviour in School-aged Children) commissionata dal Ministero della Salute e affidata all'Istituto superiore di Sanità in collaborazione con tre università italiane, riporta un quadro per molti aspetti invariato rispetto a quattro anni fa.
Tra i giovani in età 11-15 anni (58.976 hanno risposto al questionario) restano sostanzialmente stabili il consumo di fumo, cannabis e alcol (11% i fumatori, 16% i quindicenni con consumo abituale di cannabis, circa il 50% i quindicenni consumatori abituali di alcol, con una distinzione importante tra maschi al 53,5% e femmine al 45,2%).
Dati in crescita invece per due tipologie di abuso: binge drinking (assunzione di 5 o più bicchieri di bevande alcoliche in un'unica occasione) e gioco d'azzardo a rischio patologico.
Secondo le risposte ai questionari 2018, sono risultati giocatori a rischio o problematici (presentano almeno due sintomi del disturbo da gioco d’azzardo, come ad esempio aver rubato soldi per scommettere) il 16 percento dei quindicenni (8,7% delle ragazze e 19,8% dei ragazzi). Erano il 10 percento in meno nella precedente rilevazione (anno 2014).
Per quanto riguarda il binge drinking, risulta diffuso tra il 37% delle quindicenni e il 43% dei quindicenni. Nel 2014 ammettevano di praticarlo il 30% delle quindicenni e il 38% delle quindicenni.
L'indagine HBSC prende in considerazione anche il rapporto dei (pre)adolescenti con social media e video giochi. In questo ambito i risultati mostrano che l’11,8% delle ragazze e il 7,8% dei ragazzi ne fa un uso problematico, dichiarando, ad esempio, di preferire le interazioni sociali online rispetto agli incontri faccia a faccia.
Per quanto riguarda la sfera della salute fisica emerge un aumento delle abitudine sedentarie e di cattiva alimentazione, con uno scarso consumo di frutta e verdura.
Infine, in merito alle abitudini sessuali, quasi il 22% dei quindicenni dichiara di aver avuto rapporti sessuali completi, usando il preservativo solo nel 70% dei casi.
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(manuela battista)