Quasi 5 casi al giorno, per un totale di 1770 persone con nuove diagnosi di infezione da Hiv. Sono i dati diffusi oggi, in occasione della Giornata mondiale per la lotta all'Aids, dall'Istituto Superiore della Sanità e dal Ministero della Salute e riferiti al 2021 in Italia. Cifre che, benché al di sotto della media europea, fanno registrare un aumento: nel 2020 ci si era fermati a 1303 contagi. Tuttavia infettivologi e operatori sottolineano come la percezione del rischio di contagio sia sempre più bassa. E come il Covid abbia fatto da deterrente per la cura della salute personale, allontanando dalle strutture sanitarie le persone che non ne avevano immediato bisogno. Il 63% delle diagnosi risulta tardivo. Quindi è determinante estendere il più possibile la somministrazione dei test e farlo in contesti non necessariamente sanitari. Proposito che, da anni, stanno portando avanti le associazioni e gli enti che compongono la rete di Fast Track City. A Torino sono Anlaids Torino, Gruppo Abele, Croce Rossa Italiana, Associazione Giobbe, Casa Arcobaleno, Arcobaleno Aids ODV, LILA Piemonte ODV.
Associazioni, Comune e Asl hanno discusso i risultati ottenuti e gli obiettivi a cui puntare per l'immediato futuro. Nel video le interviste alla dottoressa Anna Lucchini, responsabile del Centro Multidisciplinare per la Salute Sessuale, Jacopo Rosatelli, assessore alle Politiche sociali e Salute della Città di Torino, e Marco Fanton operatore del Gruppo Abele.
(piero ferrante e toni castellano)
le persone con infezione da Hiv nel mondo
(di cui 2,7milioni sono minori). 3/4 di loro non ha accesso alle terapie antiretrovirali
di nuovi casi nel mondo
(l’obiettivo target 2020 era stato fissato a 500mila)
le persone morte per patologie legate all'Hiv
i nuovi casi di contagio da Hiv in Italia
5 ogni giorno, al di sotto della media europea
(nel 2020 erano stati 1303)
le diagnosi tardive in Italia
ovvero di persone già in Aids o prossime a questa condizione
le città che in Italia aderiscono alla rete Fast Track City
Una sciarpa virtuale come simbolo di protezione, aiuto, sostegno. La campagna del Gruppo Abele "Un gesto che scalda" è pensata per chiamare in causa tutti. Perché tutti possiamo lottare contro le ingiustizie sociali e rendere il mondo migliore
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