Se c’è un bisogno disatteso dallo scoppio della pandemia è quello di comunità. Un’esigenza fondamentale per il benessere di tutti, indipendentemente dall'età. Ci siamo sentiti e ci sentiamo tutti un po’ più soli, distanti (e distanziati), insicuri, impauriti. Per i genitori l’impossibilità di entrare nelle scuole dei figli, di incontrarsi fisicamente con altre famiglie, è stata sicuramente un elemento di fatica e disorientamento. E così per i figli il dover abbandonare molte delle attività aggregative, conviviali, sportive, e vivere costantemente con la paura del virus e della quarantena. Non ne siamo ancora usciti, anche se gli sforzi compiuti ci hanno permesso di ritornare a una dimensione di quasi normalità, ma l’isolamento e la solitudine sono ancora molto forti.
Il progetto Genitori&Figli del Gruppo Abele vuole rispondere a questo bisogno di comunità, di vicinanza, di reciprocità, riavviando le storicheserate del martedì. Serate che permettano alle famiglie, con attività diverse a seconda delle esigenze e delle fasce d’età, di incontrarsi con altri genitori e altri figli in uno spazio pubblico. Uno spazio che vuole alleviare la fatica e la solitudine delle famiglie, riproponendo degli incontri in presenza, con tutte le precauzioni che oggi sono indispensabili, ma anche con la consapevolezza che è possibile ritornare a praticare le relazioni. Uno spazio collettivo in cui prendersi cura di se stessi e dei propri figli, riscoprendo il senso delle proprie fatiche quotidiane e guardando insieme al futuro.
Iniziamo con due temi cruciali in questo momento: il 9 novembre alle 20 parleremo de I pericoli di internet: quello che gli adulti dovrebbero sapere, con Marcello Di Lella, agente della polizia municipale di Torino e formatore. Secondo una recente ricerca, il 79% degli adolescenti tra gli 11 e i 18 anni trascorre più di 4 ore al giorno sui social, vale a dire 28 ore settimanali, 120 al mese, due mesi l’anno. Per i genitori diventa difficile dare delle regole; a volte sono poco chiari i rischi del mondo digitale, ma anche tutte le implicazioni dell’esposizione a internet sul sonno, l’attenzione, la creatività, il valore dell’amicizia... Di Lella ci propone, dal suo osservatorio privilegiato, una serie di spunti sui quali confrontarsi.
Il 30 novembre alle 20, parleremo di Storie di giovani e adolescenti: con il lockdown cosa abbiamo imparato? con Alberto Rossetti, psicologo e psicoterapeuta. A partire dalla tante storie di ragazzi e genitori che ha incontrato, Rossetti propone una riflessione sulla resilienza dei nostri figli durante i diversi periodi di chiusura che hanno vissuto, ma anche sulle loro sofferenze più o meno manifeste, che continuano nel tempo perché hanno incrinato sicurezze, speranze, relazioni. Che cosa sappiamo dei vissuti dei nostri figli? Ne abbiamo parlato insieme, oppure insieme abbiamo rimosso quei momenti così dolorosi e disorientanti? Questi e altri saranno i temi e le suggestioni proposte per il confronto.
Queste serate saranno anche l'occasione per stare insieme in modo conviviale, condividendo un'apericena con le pizze di Berberé (dalle 19, su prenotazione, a pagamento). Aspettiamo anche adolescenti e pre-adolescenti che vorranno essere presenti con i propri genitori. Per i più piccoli attiveremo dei laboratori ludico-creativi a seconda delle fasce d’età.
L'iniziativa fa parte del progetto Futurama, co-finanziato da Con i Bambini nell'ambito del Fondo per il Contrasto alla povertà Educativa Minorile.
Il green pass è obbligatorio. È necessaria la prenotazione. Massimo 20 adulti partecipanti.
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