Nel lockdown sono diventati lavoratori essenziali, fra gli unici cui era permesso girare per strada nel periodo più nero della pandemia. L’essenzialità della loro professione non va però di pari passo con le tutele e i diritti di cui dovrebbero godere. Il loro lavoro è duro, durissimo, pieno di rischi e assolutamente sottopagato. "Aspetti l’ordine, vai al ristorante, corri dal cliente, aspetti il nuovo ordine, vai al nuovo ristorante e così via, fino a che non sei spompato". Lo racconta Enrico in una delle tantissime testimonianze raccolte dalla giornalista Rosita Rijtano in Insubordinati, un'inchiesta sul mondo dei rider.
Abbiamo intervistato l'autrice che definisce il lavoro gestito da algoritmi, in particolare quello dei rider, "il grande banco di prova del lavoro del futuro", con sempre maggiore tendenza alla deregolamentazione dei diritti dei lavoratori.
(toni castellano)