C’è stato un tempo in cui la Regione Piemonte era un fiore all’occhiello, una regione virtuosa in tema di politiche di intervento sui consumi di droghe e di dipendenze. Soprattutto per quanto riguarda le politiche di Riduzione del Danno e Limitazione dei Rischi (RdD/LdR), che hanno fatto del Piemonte una regione innovatrice e avanzata. Ora però la situazione è in stallo, e anzi si rischiano pesanti passi indietro.
È quanto denuncia il COBS - Coordinamento degli operatori e delle operatrici dei servizi a bassa soglia del Piemonte con l’adesione di CNCA Piemonte, Forum Droghe, Gruppo Abele, San Benedetto al Porto, L'Isola di Arran odv, Itanpud, Chemical Sisters, Federserd Piemonte e Sitd Piemonte con una lettera al presidente Cirio e all’assessore alla Sanità Icardi.
“Perché la RdD è importante? – si legge nel documento-denuncia - Perché si occupa della salute e del benessere delle persone che usano droghe, le sostengono verso modelli di uso meno rischiosi. Grazie a questi interventi si riducono le morti per overdose, i casi di HIV/AIDS, le ospedalizzazioni droga-correlate, si contiene l’esclusione, si promuove la salute di chi usa e quella della comunità sociale tutta. E si riducono costi sociali e sanitari che ricadrebbero sul bilancio regionale”.
E invece la giunta Cirio ha eliminato il budget autonomo e vincolato per il settore delle dipendenze e ha unificato i dipartimenti Dipendenze e Salute mentale, andando dunque verso un ulteriore ridimensionamento delle risorse. Il tavolo tecnico sulla Riduzione, inoltre, attende da novembre 2021 di essere convocato, mentre molti territori piemontesi sono a oggi privi di interventi e servizi di RdD.
Tra le richieste alla Regione che verranno presentate e discusse pubblicamente lunedì 27 giugno dalle 15 alle 17 a Parco Dora – in occasione dell’evento Support Don’t Punish – ci sono la riapertura del servizio Pr.Assi, la pronta assistenza per tossicodipendenti chiuso nel 2021 dopo più di vent’anni di attività; il rinnovo e la copertura economica del servizio Neutravel e lo sviluppo delle attività di drug checking anche all’interno del sistema dei servizi; garanzie di stabilità e continuità ai servizi di RdD/LdR già attivi attraverso chiare disposizioni sulla loro copertura economica.
Ma già sabato 25, alla vigilia della Giornata internazionale contro l'abuso e il traffico illegale di droga del 26 giugno, alle 18 a Milano, al Circolo Famigliare di Unità Proletaria di viale Monza 140 si presenta Droghe e diritti umani, il secondo Quaderno dei Diritti Globali a cura di Associazione Società INformazione Onlus (Milieu edizioni) curato da Susanna Ronconi e da Sergio Segio.
Sono oltre 270 milioni le persone nel mondo che fanno uso di sostanze illegali (dato Nazioni Unite). In Europa, 83 milioni di adulti, vale a dire il 28,9% di tutti gli europei, ne hanno fatto uso almeno una volta nella vita. Le previsioni parlano di trend in crescita: c’è stato un aumento del 30% nell’ultimo decennio e le proiezioni indicano un ulteriore più 40% nel 2030. Non si può dunque dire che si tratti di un fenomeno di nicchia, se le droghe sono un’abitudine seguita dal 5% della popolazione globale e se, per l’87% dei casi, si tratta di consumi che non hanno conseguenze negative sul piano sociale e della salute.
Eppure, dal 1961, le politiche globali sulle droghe continuano a trattarlo come un fenomeno criminale, continuando a illudersi di cancellarlo a colpi di repressione, nonostante l’evidenza del completo fallimento dell’approccio di “guerra alla droga” (war on drugs) e degli immensi danni umani e sociali da questo prodotti a tutti i livelli e in tutti gli ambiti. Ne parleranno, con Ronconi e Segio, Jacopo Fo, Giada Girelli e Pier Antonio Panzeri.