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La Campagna #ioaccolgo è nata su iniziativa di più di 40 organizzazioni della società civile, enti e sindacati, per opporsi e reagire alle politiche sempre più restrittive, messe in atto da Governo e Parlamento italiani, nei confronti di richiedenti asilo e migranti.
In particolare, con l’emanazione degli ultimi Decreti Sicurezza, si è sentita la necessità di fare fronte comune, di chiamare all’appello tutte quelle esperienze diffuse di solidarietà e di buona accoglienza che sono nate e continuano a sopravvivere nel nostro Paese.
E non solo: ci si è rivolti anche a tutti coloro che non si riconoscono nelle scelte politiche di questi ultimi anni in materia di immigrazione, che si rifiutano di vivere in un mondo fondato sull’odio, sulla paura e sul razzismo, ma si identificano nei valori della solidarietà e dell’uguaglianza. A tutti quelli che pensano che i diritti fondamentali delle persone debbano essere tutelati dalle leggi dello Stato, che chiedono politiche efficaci ed inclusive per il lavoro, la casa, la salute, la sicurezza climatica e l’istruzione per tutte le persone che abitano questo Paese. A coloro che sono convinti che gli stranieri che vivono e lavorano in Italia possano essere una reale ricchezza per l’Italia. A tutti quelli che sono indignati dalle continue stragi in mare e stufi di una politica di porti chiusi, che provoca morte in nome di una fantomatica sicurezza, che criminalizza le navi impegnate nei salvataggi. A chi chiede canali d’ingresso regolari e una politica estera e di cooperazione allo sviluppo che promuova la pace e i diritti umani.
#ioaccolgo è nata dunque senza lunghi travagli. Si potrebbe dire spontaneamente.
Il 13 giugno scorso #ioaccolgo ha organizzato una conferenza stampa a Roma, per lanciare la Campagna e per comunicarne il manifesto; sono seguite tante iniziative a livello locale in diverse città italiane, tra le quali un flashmob a Roma in piazza Trinità dei Monti, che ha riscosso successo e visibilità. I vari comitati locali sono andati via via costituendosi.
In quell’occasione, sulla scalinata capitolina, è stata sventolata la coperta termica, scelta come simbolo della Campagna stessa. Una sottile coperta dorata che viene data come prima cosa ai migranti appena sbarcati in Italia. La sua funzione è quella di contribuire alla stabilizzazione termica, sia nei casi di ipotermia sia per i colpi di calore. Insomma, il primo dono che ricevono in un nuovo mondo.
Molte associazioni ed enti promotori della Campagna, tra i quali il Gruppo Abele, si sono resi disponibili a distribuire le coperte e promuovere le iniziative a livello locale. Durante l’estate infatti, in molte città italiane, ai balconi di casa e alle facciate degli edifici sono state appese le coperte luccicanti, come segno di dissenso al blocco navale imposto alla Sea Watch: per mostrare un’Italia che sa e che vuole accogliere.
Ad ottobre la Campagna ha rilanciato. Con il cambio di Governo si è pensato fosse importante ribadire le posizioni prese in precedenza e chiedere a gran voce l’abrogazione dei Decreti Sicurezza e degli accordi con la Libia, così da mantenere alta l’attenzione sul tema dei migranti. Il comitato nazionale ha scritto e presentato il 24 settembre un ulteriore appello a Governo e Parlamento, a seguito del quale è partita una raccolta firme per promuovere adesione e maggior consenso. Nello stesso mese è nato il Comitato regionale piemontese, a cui hanno partecipato tante realtà, enti, sindacati, associazioni del territorio. Quest’unione di forze ha permesso di organizzare un flashmob il 5 ottobre in piazza Castello a Torino, così come altre iniziative ad Alessandria e in altre città. La raccolta firme continua. Il simbolo è sempre lo stesso: una sottile coperta dorata.
(alice ruotolo, Casa Freeda Gruppo Abele e Comitato #ioaccolgo Piemonte)