06.07.2019 | Agensir.it
“La morte della democrazia, le guerre e i conflitti e la catastrofe ecologica”: sono questi per don Luigi Ciotti, fondatore di Libera e Gruppo Abele, i tre grandi rischi “che ci impongono uno scatto di più” nell’impegno verso “disagio, pace e ambiente”. Il sacerdote, intervenendo questa mattina ad Amatrice, al secondo Forum delle Comunità Laudato si’, ha avvertito che oggi ci sono tre grandi rischi “che ci impongono uno scatto di più: la morte della democrazia, anche nel nostro Paese la democrazia è molto pallida; le guerre e i conflitti, se ne parla poco ma i conflitti sono aumentati; e poi la catastrofe ecologica”. Su queste tre dimensioni occorre lavorare: bisogna che “costruiamo momenti di conoscenza, che abbracciano tutti. Non è cosa di qualcuno, in questo senso possiamo dire che è ‘cosa nostra’”, ha affermato ironicamente il prete antimafia. Da recuperare, secondo don Ciotti, sono “le relazioni e la conoscenza. Relazioni per recuperare un po’ di umanità, la conoscenza che è fondamentale”, lavorando sui due “grandi binari, che sono un nuovo umanesimo, che riguarda il nostro paese e l’Europa, capace di rimettere le persone al centro. E con esso l’ecologia integrale”.