02.01.2020 | Avvenire
Alla marcia per la pace di Cagliari l'intervento di don Luigi Ciotti, fondatore del Gruppo Abele e di Libera, che ha invocato percorsi "per dare alla
pace il significato e le energie che merita, non con le solite parole vuote di significato. Perché pace vuol dire anche accogliere, vuol dire dialogare, vuol dire riconciliarsi. Vuol dire soprattutto dare lavoro e dignità, laddove i diritti sono calpestati". A cominciare dal destino comune del Mediterraneo: "La Sardegna è sempre stata terra di accoglienza. E non deve rinunciare a questa sua identità. Siate orgogliosi di essere sardi", ha scandito tra gli applausi. L’odio e la paura - ha proseguito don Ciotti: "sono armi per consolidare il potere. Basta vedere quante democrazie nel
mondo sono in crisi mentre assistiamo alla Terza guerra mondiale a pezzi e si profila una catastrofe ecologica".
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