Lavialibera, una voce contro le mafie

Rassegna stampaLavialibera, una voce contro le mafie

Il servizio del Tg3, con le interviste a don Luigi Ciotti e Cafiero De Raho, per la presentazione nazionale della nuova testata nata da Libera e Gruppo Abele: Lavialibera, una nuova voce per raccontare la lotta alle mafie e alla corruzione in italia. Ma non solo, migrazioni, ambiente, cultura e molto altro

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28.01.2020 | Rai Tre

Il servizio del Tg3, con le interviste a don Luigi Ciotti e Cafiero De Raho, per la presentazione nazionale della nuova testata nata da Libera e Gruppo Abele: Lavialibera, una nuova voce per raccontare la lotta alle mafie e alla corruzione in italia. Ma non solo, migrazioni, ambiente, cultura e molto altro.

29.01.2020 | Avvenire
"L'informazione aiuti a battere le mafie"

A Roma, alla Federazione Nazionale della Stampa Italiana, la presentazione de Lavialibera, bimestrale di Libera e Gruppo Abele che raccoglie il testimone dell'impegno giornalistico di Narcomafie. Sul quotidiano cattolico, il pezzo a firma di Toni Mira
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28.01.2020 | IlFattoQuotidiano.it
Lavialibera, la nuova rivista di Libera racconta le mafie di oggi. Don Ciotti: "Sveliamo la connivenza con il capitale"

Debutta il bimestrale che raccoglie e aggiorna l'eredità di Narcomafie e allarga lo sguardo a corruzione, ambiente e migrazioni. Fra i commentatori, Carlo Lucarelli e Rosy Bindi. Nel primo numero, approfondimenti sul nuovo volto di cosa nostra in Sicilia
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28.01.2020 | LaPresse
Editoria, nasce Lavialibera, il nuovo progetto di Libera e Gruppo Abele
Roma - Nasce Lavialibera, il nuovo progetto editoriale targato Libera e Gruppo Abele che eredita l'esperienza trentennale del mensile Narcomafie, fondato nel 1993 dopo le stragi di Capaci e via D'Amelio, con Luigi Ciotti, direttore editoriale, ed Elena Ciccarello, direttrice responsabile. Il progetto comprende un bimestrale cartaceo, un sito aggiornato quotidianamente con inchieste lunghe e approfondite, interviste, commenti, editoriali, video e infografiche su mafie, corruzione, ambiente e migrazioni.La redazione è composta da una squadra di giovani giornalisti, una rete di collaboratori che si estende a tutta Italia e oltre confine e il progetto è supportato da un comitato scientifico di esperti e da una rosa di grandi firme, oltre alla Federazione nazionale della stampa, Articolo 21, l'Usigrai.Mafia siciliana, cosa cova è il titolo del primo numero della rivista, dedicato alla mafia. Tra gli altri contenuti pubblicati anche il tema dell'odio con un'intervista in esclusiva a una moderatrice di contenuti di Facebook e Instagram, e un'inchiesta sui muri d'Europa.

28.01.2020 | Agi
Mafie: bimestrale su carta e sito web, nasce Lavialibera
Roma - "È importante promuovere la conoscenza, perchè la conoscenza è fondamentale per la partecipazione e la partecipazione è un pilastro della democrazia - ha sottolineato Raffaele Lorusso, segretario generale della Fnsi - Un progetto editoriale come questo è una nuova luce, e nelle mani di un'associazione come Libera una luce diventa un riflettore potente su territori dove la legalità è tabù. Si possono minacciare giornalisti in vario modo - ha ricordato Lorusso - impedendo loro di fare domande, ad esempio, o moltiplicando i bavagli: è il caso, tra gli altri, di un ddl come quello sulla diffamazione a mezzo stampa che, se dovesse diventare legge, limiterebbe pesantemente il diritto di cronaca e renderebbe di fatto impossibile il giornalismo di inchiesta". Anche per Luigi Ciotti, fondatore di Libera, "la conoscenza è la via maestra del cambiamento" ed è la cultura a "dare la sveglia alle coscienze. Questo progetto non è solo di Libera, deve essere di tutti: abbiamo condiviso un percorso negli anni e dobbiamo continuare a farlo. Il lavoro delle forze dell'ordine e della magistratura è straordinario ma restano zone d'ombra inquietanti e dobbiamo chiedere alle istituzioni perchè alcuni passaggi normativi impediscono la radicalità nella lotta alla criminalità organizzata". "Serve una svolta, un cambiamento della politica - ha proseguito don Ciotti - che consenta di risanare una democrazia un po' malata e di sanare le diseguaglianze che ancora esistono: il Paese deve essere rieducato alla corresponsabilità e alla condivisione. I pilastri di questo cambiamento di rotta devono essere l'Europa, una nuova coscienza ambientale, soprattutto i giovani: è loro che dobbiamo aiutare a calare il virtuale nel reale, e l'uso delle nuove tecnologie e del linguaggio multimediale è prezioso in questo senso perche' la lotta alle mafie è soprattutto una sfida culturale ed educativa".

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