L’Organizzazione internazionale delle migrazioni (Oim) riferisce che sono 4.027 i migranti o rifugiati morti mentre cercavano di raggiungere l'Europa via mare nei primi sette mesi del 2016. In aumento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno del 26%. Nel solo Mediterraneo sono stati 3.120 i morti, su un totale di 257.186 migranti e rifugiati entrati in Europa via mare nel 2016, giunti sulle coste dell'Italia e della Grecia.
Numeri e percentuali, queste, che ogni anno aggiorniamo tragicamente. Numeri che condizionano il nostro modo di leggere le tematiche migratorie.
Ma vi sono anche altri dati che aiutano a leggere l’immigrazione. Dati come quelli forniti a giugno 2016 dal rapporto Immigrati, da emergenza a opportunità del Centro studi di Confindustria. Nel 2015 il contributo della popolazione straniera al Pil italiano è quantificabile in 124 miliardi di euro. L’8,7% del totale (nel 2008 era del 6,5%). Su un numero complessivo di nati all’estero ma residenti in Italia di 5,8 milioni di persone, il 9,7% della popolazione (la media dei Paesi europei è del 10,3%), ossia una fetta del mercato del lavoro pari all’11%.
Numeri tramite cui passa l’integrazione. Come quelli più recenti (agosto 2016) forniti da un’indagine della Fondazione Leone Moressa. Studio che ha incrociato le dichiarazioni dei redditi 2015 (anno di imposta 2014) con le prestazioni previdenziali e assistenziali. Dai calcoli della Fondazione Moressa risulta che, dalla somma dei contributi versati dai dipendenti stranieri e dai redditi d’impresa, lavoro autonomo e da partecipazione, si arrivi a un totale di 10.9 miliardi di euro.
Infine se, come fa lo studio della Fondazione, si incrociano la struttura demografica della popolazione italiana e di quella straniera si arriva a comprendere che il contributo economico da parte degli immigrati sia particolarmente incisivo verso il totale dei contributi che sostengono il sistema del welfare italiano (pensioni, disoccupazioni, maternità). Sistema di cui maggiormente usufruiscono gli italiani, essendo gli stranieri perlopiù in età lavorativa. “Si può calcolare che i contributi dei lavoratori stranieri equivalgano a 640mila pensioni italiane” conclude il Rapporto 2015 sull’economia dell’immigrazione.
(toni castellano)