“Le oggettive e rilevanti problematiche derivanti dall’arrivo di un numero molto elevato di minori stranieri non accompagnati in tempi ravvicinati e le gravi difficoltà che le istituzioni italiane stanno incontrando nel garantire adeguata accoglienza a tutti questi minori devono essere affrontate urgentemente, ma non attraverso misure emergenziali che presentano profili di incostituzionalità, bensì nel pieno rispetto della nostra Costituzione e della normativa comunitaria e internazionale in materia”.
Questo è un estratto della lettera inviata alle istituzioni dall'Asgi (Associazione per gli studi giuridici sull'immigrazione) a seguito dell’approvazione del disegno di legge di conversione in legge del decreto legge 24 giugno 2016, n. 113.
Il testo prevede che, in presenza di arrivi consistenti e ravvicinati di minori non accompagnati, ove non siano disponibili posti nelle strutture governative di prima accoglienza e l’accoglienza non possa essere assicurata dal Comune in cui il minore si trova, il prefetto disponga l’attivazione di strutture ricettive temporanee esclusivamente dedicate ai minori non accompagnati. A parere dell’ASGI tale previsione produrrebbe:
- un forte disincentivo da parte dei Comuni a partecipare allo Sprar (sistema protezione richiedenti asilo e rifugiati)
- una disparità di trattamento a discapito dei minori stranieri non accompagnati, sotto diversi profili discriminatoria e contraria al superiore interesse del minore, in violazione della nostra Costituzione e della normativa comunitaria e internazionale.
Appare urgente – ha evidenziato inoltre l’Asgi – ridurre la concentrazione dei minori stranieri in alcune Regioni ( la Sicilia ad oggi ne accoglie circa un terzo del totale): in mancanza di un meccanismo di distribuzione dell’accoglienza tra le Regioni come previsto per gli adulti, infatti, l’accoglienza dei minori resta a carico del Comune di arrivo.
L'Asgi chiede infine che si adottino norme volte a rafforzare il sistema di accoglienza ordinario dei minori stranieri non accompagnati.
Leggi la lettera aperta dell'Asgi