Le stime più recenti parlano di oltre un milione di Hikikomori nel mondo. Nel nostro Paese vengono definiti ritirati sociali: sono adolescenti e giovani adulti, in particolare tra i 14 e i 30 anni, che delusi o a disagio nel mondo esterno scelgono forme più o meno radicali di isolamento.
Secondo la prima indagine statistica sul tema, realizzata dal Gruppo Abele in collaborazione con l’Università della Strada e il Dipartimento di Fisiologia Clinica del Centro nazionale di ricerche (Cnr), in Italia parliamo di circa 50mila persone solo nella fascia di età tra i 15 e i 19 anni. Adolescenti che rifiutano la vita sociale, scolastica e lavorativa e si ritirano in casa con relazioni esterne ridotte al minimo e contatti quasi esclusivamente mediati attraverso il web. Con situazioni spesso correlate di depressione, disturbi alimentari e altre forme di malessere psichico.
Da settembre 2024 genitori, docenti, ragazze e ragazzi che vivono o intercettano situazioni di questo tipo potranno rivolgersi telefonicamente a una psicologa e psicoterapeuta della Fondazione Gruppo Abele, per chiedere aiuto, consiglio o semplicemente ascolto.
Il Gruppo Abele, con il progetto Nove e ¾, segue da anni giovani che rifiutano la socialità, e proprio grazie all’esperienza maturata ha deciso di concretizzare un piano di prevenzione. Insieme al CTS (Centro territoriale di supporto per le nuove tecnologie e disabilità) di Torino, punto di riferimento per la consulenza, la formazione e il monitoraggio dei processi di inclusione, aprirà uno sportello telefonico per incoraggiare giovani e adulti a segnalare il disagio che vivono in prima persona oppure che osservano in qualcuno a loro vicino.
Il nodo critico è infatti quello di far emergere situazioni che tendono a rimanere troppo a lungo sotto traccia, per sottovalutazione, incomprensione, paura o vergogna. Mentre è dimostrato che il tempo è in questi casi un fattore chiave per evitare la cronicizzazione del problema: prima si interviene con un supporto educativo e psicologico mirato, più è facile provare ad accompagnare la persona fuori dal proprio isolamento, verso un ritorno alla socialità e alla fiducia in sé stessa e negli altri.
Lo sportello telefonico sarà attivo il martedi dalle 10 alle 12 e dalle 14 alle 16 e il giovedi dalle 15 alle 17.
Il numero dedicato è il 3668710653.
Il servizio di supporto sarà gratuito – fatto salvo il normale costo di chiamata – e a rispondere ci sarà sempre personale specializzato: educatori professionali e psicologi psicoterapeuti.
La referente sarà la dott.ssa Giulia Ferri, psicologa del servizio Nove e ¾.