Da qualche settimana il mondo delle Onlus è al centro di accese polemiche. Le prime pagine dei giornali, il procuratore di Catania Carmelo Zuccaro e numerosi politici accusano le Ong di essere finanziate dagli scafisti e di collaborare con i trafficanti di esseri umani per portare i migranti sulle coste italiane. Al momento non esiste nessuna prova certa di queste accuse che continuano comunque ad essere perpetrate, insinuando un dubbio strisciante nell'opinione pubblica. A titolo di cronaca ricordiamo che dall'inizio dell'anno le persone morte in mare nel tentativo di raggiungere l'Europa sono almeno 1.089, un bollettino purtroppo in costante aggiornamento. Sempre da gennaio ad aprile, 43.204 migranti e rifugiati sono entrati via mare in Europa.
Per rispondere a queste accuse il
Forum Terzo Settore, a cui la nostra associazione aderisce, e
AOI hanno organizzato una conferenza stampa a Roma. Vi proponiamo di seguito un estratto del comunicato stampa.
Le ONG Italiane mobilitano più di 600 milioni euro nella lotta alla povertà e per lo sviluppo attraverso circa 3.000 progetti e programmi di cooperazione e volontariato internazionale e aiuto umanitario in decine di Paesi, impegnando più di 16.000 operatori che agiscono in situazioni difficili, a volte a rischio della vita in teatri di guerra o di catastrofi naturali, avvalendosi anche di circa 82.000 volontari.
La trasparenza è uno degli elementi caratterizzanti dell’operato delle ONG, testimoniato da: bilanci certificati, con verifiche realizzate da soggetti terzi; controlli di carattere amministrativo e di valutazione del lavoro realizzato da parte di donatori istituzionali (come Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Commissione Europea, sistema delle Nazioni Unite); bilanci sociali e relazioni di missione annuali. Queste ed altre sono informazioni pubbliche e confrontabili sulla base di standard riconosciuti a livello internazionale*. Più del 50% delle risorse con cui operano le ONG, infine, proviene da milioni di cittadini italiani che attraverso donazioni liberali e 5x1000 sostengono con fiducia il loro operato.
Questo patrimonio civile, politico e di solidarietà concreta che contribuisce sostanzialmente a far si che la cooperazione italiana sia importante in tante parti del mondo, rischia di essere irrimediabilmente compromesso dal cinismo e dall’irresponsabilità delle polemiche di questi giorni.
Tra i primi frutti velenosi della campagna in corso registriamo gli attacchi xenofobi come quello andato in scena di fronte alla sede dell’OIM (Agenzia umanitaria del sistema ONU) a Roma o la violenza verbale cui si è assistito lo scorso fine settimana durante il Festival Mediterraneo Downtown promosso da COSPE (ONG di AOI), Amnesty International e Legambiente a Prato. Sui social network purtroppo si sono registrati molte dichiarazioni di accusa, commenti e insulti razzisti.
Il rischio più grande è soprattutto l’allontanamento dell’opinione pubblica, dei cittadini, dal ‘farsi protagonisti’ della solidarietà, del volontariato e della cooperazione attiva per sconfiggere povertà, guerre, violenza e violazione dei diritti umani nel mondo.