«Senza Stefano Rodotà siamo tutti culturalmente più poveri. Poveri di quella cultura autentica, al servizio della vita delle persone, delle loro speranze, della loro dignità. Stefano ci ha insegnato la cultura dei diritti ma ci ha insegnato anche che ogni diritto è una responsabilità. Che i diritti crescono se tutti ci mettiamo in gioco, se siamo coerenti, onesti, consapevoli che il bene personale è sempre figlio del bene comune. Ma Stefano era anche una persona splendida, sensibile: un galantuomo. Rimpiangiamo la sua umanità e lo ringraziamo per la disponibilità con cui ci è stato vicino in molti momenti delle nostre battaglie sociali e civili».
(don luigi ciotti)