Dall’inizio dell’anno a oggi sono già 9.761 i minori non accompagnati arrivati in Italia, a fronte dei 25.846 bambini arrivati nel 2016. Un dramma a cui assistiamo dagli schermi dei nostri televisori, dei nostri cellulari, spesso lasciandoci addosso un amaro senso di impotenza. Ma oggi non più: finalmente abbiamo l’opportunità di essere cittadini attivi e responsabili. In molte regioni italiane, tra cui il Piemonte, è stato pubblicato il "Bando aperto per la selezione e formazione di tutori volontari per minori stranieri non accompagnati". La recente legge 47/2017 sui minori stranieri non accompagnati (MSNA) ha istituito infatti la figura del Tutore volontario: la sua funzione non si limita alla rappresentanza giuridica, ma risponde all'esigenza del minore di contare su un adulto di riferimento, in grado di interpretare i suoi bisogni e di garantire i suoi diritti. Non è previsto alcun compenso. A differenza dell’adozione, per diventare tutori volontari non serve essere sposati. Occorre essere cittadini italiani, di altri Paesi europei o in regola con la normativa del soggiorno e aver compiuto 25 anni; occorre infine frequentare un corso di formazione di 24 o 30 ore sul tema immigrazione.
Gli interessati al bando della regione Piemonte, in vista della prima edizione di uncorso di formazione, devono far pervenire la domanda di partecipazione entro il 15 settembre 2017. Riportiamo di seguito i compiti del tutore volontario, «persona motivata e sensibile al superiore interesse del minore» stabiliti dal bando:
a) la rappresentanza legale assegnata agli esercenti la responsabilità genitoriale;
b) perseguire il riconoscimento dei diritti del minore senza
nessuna discriminazione;
c) promuovere il suo benessere psico-fisico;
d) vigilare sui suoi percorsi di educazione e integrazione tenendo conto di capacità, inclinazioni naturali e aspirazioni;
e) vigilare sulle sue condizioni di accoglienza, sicurezza e protezione;
f) amministrare i suoi beni.
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(valentina casciaroli)