"Una delle componenti del sogno è la casualità. E quindi, essendo costruito per riprodurre il moto proprio del sogno, anche una delle componenti fondamentali dello spettacolo". Claudio Montagna presenta così lo Pescatori, rappresentazione teatrale che si terrà alle 21 di venerdì 13 aprile alla Fabbrica delle "e" all'interno del calendario di eventi della Fabbrica delle storie.
Uno spettacolo che Montagna dirige e che rientra nelle attività del Teatro del Noi. Uno spettacolo il cui filo conduttore è il mare, con il suo movimento continuo e sempre differente, con il suo togliere e dare nello stesso tempo.
Con la sua casualità, di nuovo.
Gli spettatori infatti, saranno come in una dimensione addormentata, in penombra in una grande sala con poche luci. Camminando, potranno scegliere a quale sogno assistere. Ogni sogno è una piccola rappresentazione che dura dal minuto ai centottanta secondi. I sogni saranno in tutto tredici e toccherà agli spettatori sceglierli - come pescatori, appunto -, prima di essere convogliati, finalmente, nei due momenti finali: la proiezione di video e una rappresentazione unica finale.
Il mare, spiega Montagna, sarà coniugato in Pescatori nella sua doppia essenza: di elemento naturale e di metafora della vita. Quel mare che "ci porta plastica, copertoni e bottiglie e che ci porta anche i sogni, i nostri e quelli di altri". Ovvero, dei migranti in marcia perenne.
Uno spettacolo, dunque, che sviluppa il senso del prendersi cura: "Noi tutti siamo pescatori che pieni di speranza ogni giorno buttiamo le reti. Prendiamoci cura di tutto quello che rimane nelle nostre reti, anche quando non corrisponde a ciò che speravamo, anche se non sempre si tratta di pesci, perché quello che il mare ha progettato di offrirci va pensato, capito, scoperto nel suo valore per noi. A volte il Mare ci offre perfino la possibilità di salvare qualcuno, è per questo che può capitare di trovare dei naufraghi nelle nostre reti: quando noi salviamo qualcuno salviamo noi stessi, questo è un dono importante del Mare".
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(piero ferrante)