Una media di oltre duemila ingressi al giorno nel mese di gennaio, è questo il primo dato che emerge dall’ultimo rapporto Ismu (Istituto per lo studio della multietnicità). Numeri che si vanno a sommare a quelli record già registrati nel 2015 in cui più di 1 milione di migranti è arrivato in Europa attraverso il Mar Mediterraneo.
Prendendo in considerazione il primo mese del 2016 si registra che 60.502 migranti sono entrati in Grecia, perlopiù provenienti dalle zone in guerra del Medio Oriente come Siria e Afghanistan.
In Italia invece, sempre nel solo mese di gennaio, sono arrivate 5.723 persone, ma occorre sottolineare che nel nostro Paese l’afflusso si origina prevalentemente dalla rotta libica percorsa da eritrei, nigeriani e somali. Se confrontati con quelli della Grecia il numero degli ingressi nel nostro Paese sono decisamente inferiori, tuttavia occorre sottolineare che rispetto a gennaio 2015 gli sbarchi sulle coste italiane sono saliti del 50%.
Nello stesso gennaio, sono state 366 le persone morte o disperse in mare, mentre nell’arco del 2015 i decessi sono stati 3.771. Come ha più volte sottolineato l’Alto Commissariato Onu per i rifugiati, ci troviamo di fronte a un fenomeno di migrazione forzata senza paragoni: a metà 2015 i rifugiati protetti dall’Unhcr erano 20,2 milioni. I conflitti che dilaniano il Medio Oriente hanno generato delle vere e proprie crisi umanitarie: attualmente si stima che i siriani costretti ad abbandonare il proprio Paese siano 4 milioni e 600mila, rifugiati perlopiù in Turchia, Libano e Giordania.