Luigi Ciotti ricorda e saluta, a nome di tutto il Gruppo Abele, Andrea Canevaro, amico e ispiratore di tante iniziative.
Andrea Canevaro se n’è andato com’era nel suo stile: con discrezione, in punta di piedi. Ma la sua assenza si noterà parecchio, nel mondo della pedagogia e dell’impegno sociale.
Noi gli dobbiamo moltissimo. Per l’attenzione che ha sempre dedicato alle nostre attività, i preziosi stimoli intellettuali, il supporto costante e concreto. Fra le altre cose, Andrea ha fatto parte del gruppo fondatore di Animazione Sociale e negli anni ha arricchito di contributi profondi la rivista e gli spazi di confronto degli operatori.
Un uomo di pensiero, di studio e riflessione. Ma sempre agganciato anche alla dimensione del fare, dell’incontro con la vita vera, i volti e le storie delle persone. E proprio questo ha reso la sua ricerca così feconda, così capace di trovare riscontro nell’esperienza di tanti educatori e insegnanti.
Ha avuto intuizioni importanti e si è speso soprattutto nell’elaborare percorsi pedagogici per accogliere e valorizzare i giovani con disabilità. Non con l’idea di aiutare quelle persone a diventare più simili agli altri! Invece per trasformare la peculiarità del loro modo di essere in occasione di scambio e di crescita reciproca. Sempre fedele al principio – caro anche a noi – che educare significa educarsi, cambiare insieme. Per questo Andrea era grato degli insegnamenti che ogni giorno riusciva a trarre da persone con vissuti speciali. Come noi siamo oggi consapevoli e grati del molto che abbiamo imparato da lui!
Se posso permettermi un ricordo personale, è quello del giorno in cui all’Università di Bologna mi fu conferita, per iniziativa dello stesso Andrea, la laurea honoris causa in scienze dell’educazione. Un riconoscimento che ho sempre inteso come assegnato al “noi”, alla capacità che molti hanno avuto, dentro al Gruppo Abele e Libera, di raccontare e creare coinvolgimento intorno ai nostri percorsi di impegno. Quel giorno Andrea volle spendere parole lusinghiere e commoventi nei confronti miei e del cammino che ho appunto condiviso con tanti altri. Parole che mi restano impresse dentro al cuore.
Ciao Andrea, ci mancheranno la tua curiosità di studioso, la tua peculiare empatia, i tuoi abbracci e la tua ironia. Ti promettiamo che faremo sempre tesoro di questa tua grande eredità umana e intellettuale.
(don Luigi Ciotti)