Marzo 2020. Un mese e un anno che, sulla bocca e nei pensieri di tutti, rappresentano un’idea di frattura della Storia: c’era un mondo prima e c’è un mondo dopo marzo 2020. In mezzo, il Covid come linea di confine: come una rivoluzione non voluta e inattesa che ha scombinato i piani di intere società, portandosi dietro morti, ferite insanabili e sperequazioni ancora peggiori di quelle che ci segnavano.
Il mondo di febbraio 2020 sembra, visto qui e visto ora, un altro mondo, con un altro tempo, con altri spazi e altre regole. Un mondo che, per noi, si popolava di un grande e meraviglioso impegno: quello di In-Tessere. Era proprio febbraio dell’anno scorso quando, a Milano, il nostro progetto di sartoria popolare nato all’interno della Drop House, veniva premiato dalla Rete del Dono come miglior progetto creativo ai Digital Crowdfunding Award 2020.
Tredici mesi dopo, finalmente, corre il mese di marzo 2021, In-Tessere, dopo una lunghissima forzatissima pausa, parte. Parte con la ripartenza della Drop House che, frattanto è tornare a essere punto di riferimento per molte delle donne migranti del quartiere Barriera di Milano. C’è voluta fatica, la pazienza di ridimensionare e riorganizzare spazi e attività. C’è voluto tempo, appunto, ma abbiamo sentito forte il bisogno delle donne e dei loro bambini di ritrovare uno spazio a loro dedicato. Ci siamo sentiti responsabili del loro desiderio di normalità. Abbiamo rimesso in piedi laboratori per mamme e figli, i corsi di italiano per le mamme e aiuto compiti per i figli, i percorsi di psicomotricità... ovviamente in numeri ridotti e seguendo la prassi di triage, igienizzazione, protezione.
In-Tessere, che non è un progetto tra tanti, riparte in un mese dalla simbologia forte, quello della Giornata Internazionale della Donna, quando diritti di cittadinanza e diritto al lavoro si incastrano in maniera inestricabile, per farsi carne viva di dignità e speranza di futuro.
Joy, Josephine, Sanaa, che avevano già delle competenze sartoriali, stanno ora frequentando il primo corso che Silvia Maiorana, della sartoria diCucito Condiviso, ha allestito per noi (e per loro soprattutto). Da questo corso nasceranno delle creazioni sartoriali, originali, che non vediamo l'ora di vedere e di proporvi. Durante la prima lezione, Silvia ha invitato le nostre donne a permettersi di sognare, di disegnare un modello che le rappresentasse, entrando in contatto con le emozioni che provavano in quel momento, in questo modo fondendo fantasia e professionalità.
Ogni storia di migrazione è una storia di sradicamento, è uno scrigno che racchiude esperienze impegnative, talvolta lineari, talvolta dolorose e traumatiche, ma sono sempre storie in cui le persone devono trovare un terreno in cui permettere alle proprie radici di tornare a nutrirsi. La Drop House è quello che vuole contribuire a fare con le donne che accoglie, è terra per alimentare le radici: e In-Tessere, con quel che è, con quel che rappresenta, con le battaglie che prova a incarnare, è un'ulteriore occasione di emancipazione e realizzazione di sé.
Leggi la lettera agli amici di In-Tessere delle operatrici della Drop House durante il lockdown
In-Tessere premiata al Digital Crowdfunding Award 2020
(patrizia ghiani, coordinatrice area povertà e inclusione sociale; piero ferrante)