Duecento persone o poco più. Una rappresentanza nutrita anche di Gruppo Abele e Libera, stanziata, come il resto dei partecipanti, dove via Garibaldi fa angolo con via Dalmazzo. Torino s'è svegliata così sabato scorso, 7 luglio. La giornata scelta per dire no alle stragi, al mare come rappresentazione di morte, al razzismo (di Stato e non). La mobilitazione delle magliette rosse (frutto dell'appello che abbiamo lanciato la settimana scorsa con Libera, Arci, Anpi e Lagambiente) da cui gli hashtag virali #magliettarossa e #fermarelamorragia, da virtuale s'è fatta pratica. Spontaneamente. E in un sabato di sole ha portato quasi dappertutto l'Italia, non solo Torino, a invadere le strade del colore della speranza che è anche quello, tragico, dei bambini morti in mare, i non fatti in tempo a essere messi in salvo.
Nel capoluogo piemontese, a guidare la rappresentanza del Gruppo Abele è stato il presidente onorario Leopoldo Grosso. Luigi Ciotti, invece, era a Roma, dove ha preso parte, a partire dalle 11, alla manifestazione indetta dalla Rete dei Numeri Pari, di cui anche il Gruppo Abele è parte.
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