La seconda giornata della scuola per "cittadini monitoranti" ha visto tra i relatori l'intervento di Ernesto Belisario, avvocato ed esperto in diritto delle tecnologie e innovazione nella PA
"La radice culturale della corruzione è l'idolatria del denaro: per esso si corrompe, ci si lascia corrompere, ci si vende e ci si lascia comprare. Ecco allora che prima di cambiare il mondo che ci circonda dobbiamo cambiare noi stessi"
Presentato alla Certosa 1515 di Avigliana "Anticorruzione Pop". Un focus sul libro di Leonardo Ferrante e Alberto Vannucci ha aperto i lavori della Scuola di "comunità monitorante" Com.mon realizzata da Libera, Gruppo Abele e Master Apc dell'Università di Pisa
Don Luigi Ciotti spiega le ragioni che lo hanno portato a indossare un cappello della Polizia di Stato durante una messa di celebrazione per le vittime di Capaci e via D'Amelio
Le ricorrenze, gli anniversari impongono delle riflessioni. Richiamano alla memoria fatti, eventi, circostanze, sensazioni, umori. Così è avvenuto anche mercoledì 3 maggio a Torino, in occasione della decima edizione della Giornata della Memoria dei giornalisti uccisi da mafie e terrorismo, svoltasi in concomitanza con la XXIV Giornata mondiale della libertà di stampa
Vent'anni in carcere. Alcuni dei quali passati anche nei circuiti di Alta Sicurezza, quelli in cui stanno "i mafiosi", "i cattivi per sempre". Vent'anni in carcere, senza condanna. Ornella Favero, da vent'anni impegnata, con Ristretti Orizzonti, nell'informazione, nella formazione e negli interventi sulle pene e sul carcere: ha compiuto un lungo viaggio nella detenzione italiana, da giornalista. L'esperienza, rielaborata senza buonismi, ha deciso di riassumerla in un libro recentemente pubblicato dalle Edizioni Gruppo Abele, "Cattivi per sempre? Voci dalle carceri: viaggio nei circuiti di Alta Sicurezza"
Verbania ha accolto più di 8000 persone, scese per le vie della città per ricordare tutte le vittime innocenti delle mafie. La cittadina sulle sponde del Lago Maggiore è stata scelta da Libera Piemonte per celebrare la XXII Giornata della Memoria e dell'Impegno, mentre a Locri si è celebrata la manifestazione nazionale. Il raccontato del primo giorno di primavera in un collage di immagini dei tanti partecipanti: cittadini, rappresentanti delle istituzioni, studenti di ogni età, associazioni, tutti insieme per ricordare le oltre 900 vittime assassinate dalle mafie nel nostro Paese
Il discorso integrale tenuto a Locri da don Luigi Ciotti, fondatore del Gruppo Abele e di Libera, durante l'incontro tra il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e i familiari delle vittime innocenti delle mafie
Dal 15 marzo 2017 è in libreria, per la collana gli occhiali di Abele delle Edizioni Gruppo Abele, L'eresia della verità, di Luigi Ciotti. Una raccolta di testi, scritti fra l'inizio del 2014 e la fine del 2016, riflessioni su temi diversi ma che condividono un identico presupposto etico: la responsabilità della parola
"Non poteva esserci luogo più indicato che la Locride per questa giornata. Questa è una terra che ha sofferto e soffre. Questa terra è ancora bagnata di sangue e la Chiesa non può che stare vicino a chi soffre, ai familiari delle vittime innocenti. La Locride piange ancora i suoi figli". Così aveva aperto la conferenza stampa Monsignor Francesco Oliva, vescovo di Locri-Gerace, nel Centro Pastorale presso la Chiesa Cattedrale di Locri, quando è stata presentata la XXII Giornata della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, promossa da Libera e Avviso Pubblico in collaborazione con la Rai, chesi è svolta martedì 21 marzo 2017 a Locri.
Più di cento vittime. È il numero drammatico dei minori uccisi dalle mafie. Giuseppe Letizia, Benedetto Zuccaro, Simonetta Lamberti, Giuseppe e Salvatore Asta, Nadia e Caterina Nencioni, Annalisa Durante e Domenico Gabriele sono nove di loro. Dalla …
Sottoscritta, nel monastero benedettino olivetano San Magno di Fondi, da oltre trenta sacerdoti e religiosi che collaborano con l'associazione Libera di don Luigi Ciotti, "sulla scia dell'impegno sottoscritto nel 'Patto delle catacombe' da numerosi vescovi partecipanti al Concilio Vaticano II"